Madre Teresa

Crónica de la peregrinación por Albania (V)

Cari fratelli e sorelle del Verbo Incarnato con gran gioia ci apprestiamo a scrivere questa breve cronaca, della tanto attesa visita del nostro fondatore nella terra natale della Beata Madre Teresa di Calcutta. Fu proprio in un incontro della Beata a Roma con il P. Buela, che naque la missione in Albania; infatti la Madre Teresa in quell’occasione chiese missionari al nostro fondatore per il suo paese e per la Cina.

Mercoledì 24 – arrivo all’Aeroporto Internazionale di Tirana dedicato alla “Madre Teresa”. Il P. Buela con tutta la pila carica dopo il lungo viaggio nella Grande Russia, si rende subito disponibile a cominciare il viaggio d’avventura missionaria nella piccola Albania”!

Visita dell’antica città feudale di Krujia che durante il Medio Evo fu roccaforte dell’eroe cattolico albanese Gjiergji Skanderbeg, che fermò l’avanzata dei turchi-mussulmani per 25 anni!

Hubierais podido obtener la victoria con vuestro coraje,

aún con otro libertador,

porque a la Arberia (Albania) no le faltan valerosos.

La libertad no la he traído yo,

mas la he encontrado en medio de vosotros.

Las armas no se las he dado yo,

sino que ustedes ya estaban armados.

Dentro le mura abbiamo visitato una bellissima casa di una famiglia nobile di origine turca, per capire quanto sia stata forte l’influenza dell’Impero Ottomano che per 500 anni ha dominato in maniera politica-religiosa tutti i Balcani. Dopo la visita c’è stato uno scambio di doni tra il Superiore Generale e i sacerdoti dell’IVE. Dopo nella serata abbiamo visitato la capitale Tirana coronando il tutto con una buona cena.

Giovedì 25, visita al Museo Storico- Nazionale di Tirana: abbiamo visto la descrizione del terribile genocidio durante il regime comunista (1945-1991) nel quale fu proibita ogni forma di culto e furono distrutti molti tempi delle tre religioni presenti, cattolica, ortodossa e mussulmana, furono istituiti campi di concentramento e prigioni dove morirono quasi 80 mila persone! Il tutto ebbe la massima brutalità dell’anno 1967, quando il dittatore Hoxha dichiarò l’Albania paese ateo.

Genocidio y terror comunista en Albania.
Algunas estadísticas:
Fueron asesinadas 5157 personas, de éstas 86 eran mujeres.
Fueron asesinados más de 1000 Kosovares en Albania sólo en el inicio del año 1945.
Murieron en la prisión 952 personas, de éstas 7 eran mujeres.
Perdieron las capacidades mentales 273 personas, de estas 29 eran mujeres.
Fueron encarcelados por motivos políticos 30383 personas.
Había 23 cárceles.
Había 48 campos de concentración masivos.
Fueron desplazados de las ciudades más importantes y regiones limítrofes miles y miles de habitantes.

Poi la galleria di arte sacra con le bellissime “icone dei santi” ed infine la parte dedicata alla Madre Teresa di Calcutta.

Visita al popolarissimo Santuario di “Sant’Antonio da Padova” a Laç, dove tutti gli anni il 13 giugno, festa del Santo, vengono più di 500 mila devotissimi pellegrini di religione cattolica, mussulmana ed ortodossa, rispettivamente il 10%, 80%, e 10% dell’intera popolazione albanese. Da notare in Albania la convivenza pacifica delle tre religioni, una delle ragioni è perché hanno sofferto insieme la persecuzione ateo-comunista.
Visita della città di Scutari nel nord dell’Albania, dove è stata sempre molto viva la fede,qui negli anni del regime comunista ci sono state le più violente persecuzioni contro sacerdoti, suore e fedeli cattolici con tantissimi martiri ed in particolare 40 sacerdoti,che già sono servi di Dio ed è in corso il processo di beatificazione. Abbiamo concelebrato la Santa Messa nel Convento delle Suore Clarisse e pregato nella prigione adiacente al convento,dove negli anni delle persecuzioni sono stati barbaramente torturati, picchiati ed uccisi moltissimi religiosi e laici cattolici.
Visita al Convento francescano, e grazie alla cultura del nostro Generale abbiamo conosciuto per la prima volta il luogo dove era stato costruito il Museo dell’ateismo (museo presente anche in Russia).

Visita alla Cattedrale di Scutari (cattedrale cattolica più grande di tutti i Balcani) dove dopo la caduta del comunismo c’è stata la sospirata visita di Giovanni Paolo II Magno insieme alla Madre Teresa di Calcutta che coronarono la fine delle persecuzioni marxiste e più di 40 anni di isolamento dell’Albania dal resto del mondo!
Visita del cimitero di Scutari dove sono sepolti molti sacerdoti martiri in gran parte gesuiti e francescani, e dove c’è una lapide che ricorda il vecchio muro di cinta dove venivano fucilati molti religiosi! Infine abbiamo pregato insieme sulla tomba del papà del nostro giovane amico traduttore Alvarito, morto tragicamente due anni fa in un incidente stradale.
Arrivo alla missione di Kalivaç situata nella regione del “Mirditë” nel tardo pomeriggio, nel mezzo delle montagne dove la maggioranza della popolazione è cattolica con tradizioni che risalgono al medio-evo.

Venerdì 26, colazione insieme ad una cinquantina di bambini dell’Oratorio che nutriamo tutti i giorni con cioccolata e merendine, e canti dedicati al Padre Buela che da buon albanese con “cappello tradizionale” saluta la folla dei fanciulli guadagnando la prima “captatio benevolentiae” dei fanciulli!
Verso le 11.30 come tutti i venerdì concelebrazione della Santa Messa “dell’Oratorio Beato PierGiorgio” per tutti i giovani. Come sempre il padre Buela “ la rompiò” nella predica parlando della storia di Davide che uccide Golia con la fionda, facendo il paragone con il Santo Rosario che è la nostra arma contro gli attacchi del demonio….i ragazzi ascoltavano con molta attenzione e “garra”! Dopo la Messa giochi a premi, organizzati dalle suore, con i “fanciulli” dell’Oratorio a cui abbiamo distribuito banconote finte con le quali vincendo potevano acquistare premi vari (qui nel villaggio che è povero, non esistono negozi, ed i bambini difficilmente hanno monete in tasca!).

Nel pomeriggio Adorazione al SS. Sacramento e Santo Rosario con i giovani animatori più formati, e la super richiesta “charla” del Padre Buela ai giovani sulla “fede, speranza e carità”. I giovani sono rimasti impressionati dalla simpatia, dalla maniera naturale e diretta di parlare del nostro fondatore, cioè parla in maniera molto comprensibile e realista; alla fine della conferenza p. Buela ha regalato a tutti santini di Giovanni Paolo II, del padre Pio e della Madre Maravillas, e come vuole la nostra tradizione della “congre” pizza e fogon con canti e balli tipici del folklore tradizionale albanese.

Sabato 27, incontro con i ministranti (chiediamo preghiere per le vocazioni albanesi) e con il nostro amico Dritan. E’ da notare la curiosa amicizia “spontanea” del padre Buela con il nostro cane “sette” che ricorda i vecchi tempi della Finca!
Ore 10.00 en la Città di Rreshen, inaugurazione e benedizione del collegio di ragazze e della casa per handicappati, tutto a carico delle nostre suore del “Signore e della Vergine di Matarà”. Santa Messa presieduta da S.E. Monsignor Cristoforo Palmieri vescovo della città. Ringraziamo Dio per questa nuova fondazione.

Nel pomeriggio incontro con S.E.Monsignor Ottavio Vitale, vescovo di Lëzhë, visita della nuova cattedrale “San Nicola di Bari” e “rumbo” a Kalivaç.

Domenica 28, grande festa per tanti motivi: domenica giorno del Signore, festa del Patrono di questa regione San Michele Arcangelo, e onomastico del padre Carlos Miguel! Santa Messa nella nostra parrocchia “Cuore Immacolato di Maria” presieduta dal padre Nilton, e sermone della “spada a doppio taglio” del padre Carlos Miguel che esalta l’Arcangelo vincitore contro gli angeli ribelli! Segue pranzo familiare presso il convento “Beata Madre Teresa” delle nostre suore.
La domenica si conclude con l’Adorazione al SS. e la “Buenas noches” del padre Buela a noi religiosi.

Lunedì 29, rientro a Roma del nostro Fondatore.

Bene, per finire ricordiamo le parole di un sacerdote albanese che disse in una predica dopo la caduta del comunismo che si accusa l’Albania di essere un paese con poca cultura, però la cosa importante è che in più di 40 anni di comunismo si è conservata la fede!
Rendiamo grazie a Dio, alla Madonna Santissima, a San Michele e al padre Buela per la grazia di questa visita. Con la viva speranza che poter ospitare nuovamente il padre Buela che solo con la sua presenza, la sua preghiera, le sue parole, i suoi consigli, le sue sgridate, il suo carisma riesce ad incendiare i nostri cuori e stimolare la nostra fede, speranza e carità!

In Cristo e Maria Santissima i missionari dei Balcani, padre Nilton e padre Tano Andrea.